[100] Et eos vituperabas, qui ex operibus magnificis atque praeclaris, cum ipsum mundum, cum eius membra, caelum, terras, maria, cumque horum insignia, solem, lunam, stellasque vidissent, cumque temporum maturitates, mutationes, vicissitudinesque cognovissent, suspicati essent aliquam excellentem esse praestantemque naturam, quae haec effecisset, moveret, regeret, gubernaret. Qui etiam si aberrant a coniectura, video tamen, quid sequantur: Tu quod opus tandem magnum et egregium habes, quod effectum divina mente videatur, ex quo esse deos suspicere? "Habebam" inquis "in animo insitam informationem quandam dei". Et barbati quidem Iovis, galeatae Minervae: Num igitur esse talis putas?
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100. Ma tu non ti sei peritato di biasimare coloro che, partendo dalla contemplazione di opere meravigliose ed
eccelse, dinanzi allo spettacolo dell'universo nonch? delle diverse sue parti quali il cielo, le terre ed i mari e dei suoi
ornamenti quali il sole, la luna e gli astri, di fronte al regolare alternarsi delle stagioni, alle loro variazioni ed alle loro
vicende hanno ritenuto di dover ammettere l'esistenza di un essere superiore e trascendente che abbia determinato
l'insorgere di tali fenomeni e continui a muoverli, a reggerli ed a governarli.
Anche se la loro congettura non coglie nel segno, si comprende tuttavia la strada da essi seguita. Quale fenomeno
tu puoi addurre che sia tanto grande ed eccezionale da apparire l'opera di un'intelligenza divina e dal quale tu possa
dedurne l'esistenza degli d?i? ? L'idea della divinit? che reco innata nel mio spirito ? rispondi tu. Anche quella dunque
di Giove barbato e di Minerva armata di elmo? Pensi davvero che tale sia l'aspetto degli d?i?
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